Lo spazio e la sua storia
L’edificio dell’ex carcere si trova in pieno centro della
città di Valparaíso. Il carcere è stato attivo per oltre 150 anni, fino al
1994 quando il Servizio carcerario è stato trasferito da un’altra parte e i due
ettari di superficie, di proprietà dello Stato del Cile, sono stati consegnati
all'Amministrazione Regionale della Segreteria Nazionale dei Beni Architettonici.
Da quando è
stato dismesso, gli abitanti del
quartiere hanno chiesto che venisse aperto come spazio per la collettività.
Dal momento che il governo non rispondeva alle richieste, un gruppo di persone ha occupato gli spazi del carcere e ha fondato un’associazione, Corporación
de Amigos de la Ex-Cárcel, con l’obiettivo di condurre attività per il
quartiere e per la città. Nel 2001 è stato approvato un nuovo Piano Urbanistico
che prevedeva la demolizione della struttura e la realizzazione di 2 ettari di
residenza; da quel momento la Corpraciòn si è mobilitata per la difesa e la
conservazione del più antico edificio della città, coinvolgendo un gran numero
di artisti, gruppi culturali e organizzazioni sociali a partecipare attivamente
a un processo di occupazione, di restauro e di animazione del centro. Grazie
alle attività degli abitanti, la
Segreteria ha attuato un programma di recupero e oggi l’ex carcere è un Parco Culturale Patrimonio dell’Unesco.
Il vecchio magazzino per le polveri da sparo è diventato il centro culturale
del quartiere, mentre per le restanti parti sono state fatte molte proposte di
intervento: conversione dell’ex carcere in scuola comunale; ostello per gli
studenti; centro commerciale; residenza pubblica; resort; centro culturale; centro
per eventi; cinema; sala concerti; sala mostre; biblioteca.
Funzioni sociali e attività
Il valore
simbolico dell’ex carcere è inequivocabile. La sua condizione di patrimonio
culturale, il legame tra lo spazio e l'identità dei cittadini residenti, la
qualità architettonica, storica e topografica rendono questo luogo singolare. Gli abitanti hanno difeso la creazione di
uno spazio culturale come area di sviluppo della comunità, un’area di
ricreazione collettiva, uno spazio aperto alla città. Il progetto proposto
dagli abitanti rappresenta la combinazione tra il valore del passato e l’identità
presente, tra il significato storico e architettonico della struttura e le
potenzialità come spazio pubblico e strategico per la città.
Oggi il carcere
è utilizzato come spazio d'incontro e di
transito, di memoria e di cultura, come asse di costruzione e di
conservazione dell’identità. Attraverso l’organizzazione di seminari, eventi,
corsi e spettacoli, offre opportunità
per coloro che non hanno accesso alla reti culturali formali. Il centro si
è affermato all’interno di gruppi di élite come funzionari di governo e
artisti, ma ha anche trovato una grande accoglienza tra la gente comune.
Il sito è disseminato di opere di artisti: murales e sculture (come
parte della natura del luogo), dipinti sul pavimento, marionette, artigianato e
giochi per bambini.
Contenuti creativi e forme organizzative
La conservazione
del patrimonio mira a proteggere i
confini di una cultura, di una identità. Nel contesto della globalizzazione,
questo assume grande importanza: gli
abitanti locali sono coinvolti nella ricostruzione di questa zona, spesso portando con loro richieste politiche,
come ad esempio la partecipazione dei cittadini e la legittimità delle
tradizioni locali. Questo luogo rappresenta un punto strategico di lotta perché,
con il suo enorme potenziale simbolico, convoca più settori di intervento:
cittadini, organizzazioni sociali, i governi, la società ecc.
Convertito in PARCO CULTURALE, l’ex-carcere è
gestito da un gruppo di cittadini e di organizzazioni sociali sotto l'egida del
Governo Regionale. Il progetto è finanziato
dal Governo Regionale con l’obiettivo di intervenire per ripristinare il
patrimonio architettonico e simbolico e mantenere la proprietà pubblica della
struttura compatibilmente agli investimenti pubblici e privati. Il Governo, da
qualche tempo, studia un modello di
gestione e di valorizzazione del bene attraverso modelli economici atti sia
a tutelare e conservare la ricchezza storica sia a valorizzare il patrimonio
culturale di Valparaiso. Nel 2004 è stata sviluppata una proposta di bilancio,
nell'ambito del programma di cooperazione con l'America latina, che si è concentrata
sulla creazione di una rete formata da punti focali (Ibero-American Heritage)
coinvolti in una dinamica e reciproca cooperazione per sopperire alla mancanza
di risorse e di strategie.
Fonti
http://redcultural.cl