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EL FARO DE ORIENTE di Città del Mexico

Riuso di una struttura rimasta incompiuta come occasione di sviluppo locale (per una popolazione emarginata dai circuiti formali).

Lo spazio e la sua storia

La struttura risale ai primi anni novanta e fu costruita per ospitare la sede distaccata di alcuni uffici governativi, ma rimase incompiuta e l'intera area si trasformò in una discarica. È collocata nella zona di Iztapalapa, una delle aree più povere e conflittuali di Città del Messico (un milione e 771 mila abitanti, 87% dei quali vive in condizioni di povertà assoluta). L’enorme struttura di cemento che sovrasta in quartiere, opera dell’architetto Alberto Kalach, è collocata nel bacino prosciugato del lago di Texcoco.

El faro de Oriente è una istituzione del Dipartimento della Cultura del Governo della Città del Messico, nata nel 2000 grazie all’iniziativa di un gruppo di intellettuali che propose alla nuova amministrazione di sinistra un progetto di recupero e bonifica dell'intera area e la trasformazione dell'edificio in un centro di produzione artistica per la comunità di Iztapalapa. Per coinvolgere la popolazione il Dipartimento propose il progetto di un murales, coordinato dal gruppo Neza Arte Nel, che percorresse l’intero perimetro dell’edificio. La realizzazione del murales ha inaugurato l’uso dello spazio che in breve tempo è diventato un luogo di incontro e di produzione creativa.

Funzioni sociali e attività

In seguito all’intervento del Dipartimento della Cultura di Città del Messico, El Faro è stato recuperato come centro culturale per il quartiere con l’obiettivo principale è di dare un’offerta seria di promozione culturale e formazione di discipline artistiche e artigianali a una popolazione emarginata fisicamente, economicamente e simbolicamente dai circuiti culturali convenzionali. Il progetto culturale è diventato, nel caso del Faro, un dispositivo per dare centralità all’area marginale, contemporaneamente ha permesso agli abitanti di Iztapalapa di esprimersi in modo artistico, ha dato loro l’opportunità di apprendere mestieri, di formarsi e di inserirsi in circuiti artigianali, artistici e culturali.

Il centro oggi ospita una scuola di arte e mestieri, uno spazio culturale e artistico, dove alimentare la creatività e le iniziative degli abitanti, una piazza pubblica capace di ospitare fino a 10.000 persone, una biblioteca con i suoi 16.000 volumi, una ludoteca e diversi laboratori artigianali. Nel centro vengono tenuti dei corsi di formazione gratuiti e si svolgono attività inerenti alla promozione culturale e artistica con lo scopo di creare una nuova visione dello sviluppo sociale del quartiere di Iztapalapa.

Contenuti creativi e forme organizzative

El Faro rappresenta uno dei più importanti esempi di sviluppo locale di un’area marginale attraverso un progetto culturale. Il progetto offre un importante spunto di riflessione su come la pratica artistica e la promozione culturale possano avere un ruolo rilevante all'interno delle trasformazioni sociali e favorire la riappropriazione di uno spazio pubblico come spazio sociale. L’innovazione del progetto consiste nel modello processuale e organizzativo e in particolar modo nella capacità di assumere ruoli differenziati da parte dell’amministrazione pubblica in fasi differenti del processo, nella capacità di coinvolgimento di popolazioni locali, nella capacità di individuare un progetto interessante per il cointesto locale, nell’abilità di rispondere in modo integrato a problemi diversi attraverso una politica unitaria.

Il “faro” rappresenta un modello dal punto di vista organizzativo, processuale, un progetto senza precedenti, tanto che la Segreteria del Dipartimento della Cultura del Governo, che inizialmente aveva avuto un ruolo di promozione e finanziamento del progetto, ha preso in mano la gestione e ha avviato un vero e proprio processo di istituzionalizzazione, importando questo modello in altre parti della città e attivando una rete di FAROS. La replicazione del progetto riconosce il valore dell’esperienza, ma da un altro punto di vista mette in evidenza i rischi di istituzionalizzazione e di omogeneizzazione: il progetto del Faro ha valore in quanto promosso, realizzato e declinato localmente.

Fonti

http://farodeoriente.org