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Il METAXOURGICO di Atene

Micro – operazioni di rinnovo urbano in un quartiere disagiato

Lo spazio e la sua storia

Metaxourgico è uno dei quartieri industriali di Atene, costruito intorno a diverse fabbriche, ha storicamente ospitato le famiglie degli operai e un grosso numero di immigranti provenienti dalle zone rurali. Il quartiere è stato caratterizzato dalla presenza della classe operaia ed è ancora oggi riconoscibile una tipica combinazione di residenze e laboratori artigianali. Alla fine degli anni ’90 il quartiere ha subito un forte degrado fisico e sociale. Gli spazi industriali dismessi e gli spazi pubblici intorno sono stati utilizzati per attività illegali, provocando un senso di insicurezza molto forte tra gli abitanti. La massiva dismissione delle industrie e le conseguenze indotte da questo fenomeno hanno incoraggiato il Comune a sviluppare un progetto di riqualificazione urbana.

L’associazione di quartiere di Metaxourgico, in occasione dei lavori di riqualificazione degli spazi, ha fatto delle richieste specifiche alla Municipalità, affinché venissero recuperati anche gli spazi situati nel cuore del quartiere. Questi spazi, affianco a molti edifici obsoleti, come la vecchia fabbrica di seta, erano stati abbandonati, ed erano diventati oggetto di attività clandestine o di posteggio per le auto. L’obiettivo principale di queste richieste era che venisse rivitalizzata la vecchia atmosfera del quartiere e della piazza centrale, gli abitanti volevano tornare ad usare la propria piazza e chiedevano che venisse attrezzata per i bambini e per i giovani. Il progetto, promosso dalla Municipalità nel 2000, prevedeva la creazione di due piazze e di una zona pedonale nel centro del quartiere, accanto alle vecchie fabbriche.

Funzioni sociali e attività

La presenza di fabbriche dismesse, con seri problemi di deterioramento, era diventato un grave problema di esclusione sociale e di isolamento fisico dal resto della città. La Municipalità ateniese ha finanziato una serie di iniziative per la rigenerazione urbana del quartiere con lo scopo di recuperare gli squilibri sociali, ristrutturare le strutture abbandonate o occupate illegalmente, e di collocare al loro interno centri culturali per i giovani e per gli anziani. Il recupero delle due piazze e della zona pedonale si inserisce all’interno di questo quadro e favorisce l’uso degli spazi da parte degli abitanti.

La superficie complessiva dell’area è di 4,780 mq. Le piazze possono essere usate in differenti modi, ci sono delle attrezzature per i bambini e degli ampi spazi dove gli adolescenti possono incontrarsi. Gli edifici delle ex fabbriche sono stati convertiti in servizi e, in generale, il miglioramento delle strutture ha attratto, nel quartiere, un elevato numero di visitatori da diverse parti della città, migliorando le connessioni con il resto della città e conferendo una migliore immagine agli occhi dei cittadini.

Contenuti creativi e forme organizzative

Questo progetto raffigura un realistico e responsabile esempio, seppure con un budget limitato, di rinnovo urbano con effetti pubblici positivi. L’originalità del progetto consiste nella semplicità del disegno della piazza, sistemata in base a quello che era necessario per il quartiere e cioè uno spazio urbano che fungesse da catalizzatore di integrazione culturale e di coesione sociale. Il progetto rispecchia le richieste degli abitanti e gli elementi principali rappresentano delle buone linee guida per progetti e politiche urbane di recupero dello spazio pubblico in contesti economici svantaggiati dove sono presenti forti tensioni sociali.

Il progetto dello spazio pubblico del Metaxourgico si inserisce in quadro di progetti più ampi e nasce come recupero degli spazi intorno alle vecchie fabbriche dismesse. La riqualificazione delle piazze è stata finanziata dalla Municipalità. Il budget per il progetto era fortemente limitato. Per ottenere un buon risultato, la progettista Anna Skiada ha pensato di rinnovare principalmente il suolo e la pavimentazione degli spazi aperti, disponendo pochi alberi in alternanza a fasce di panchine in cemento o di altre strutture per la sosta e per il gioco. Questa scelta nasce da uno studio condotto sulla sicurezza dei luoghi e la progettista ha preferito rendere la piazza facilmente accessibile e il più visibile possibile.

Fonti

www.urban.cccb.org