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Il COTONIFICIO SPINNEREI di Lipsia

Un hub dell’arte contemporanea per una periferia industriale in un ex cotonificio

Lo spazio e la sua storia

L’ex impianto per la filatura del cotone più grande dell’Europa continentale si trova in Spinnereistrasse,nella vecchia periferia industriale di Lipsia. Unitamente allo svuotamento legato alla caduta del muro, la città di Lipsia ha anche subito un forte processo di dismissione industriale e ancora oggi ha un’alta disponibilità di edifici vuoti. Il Cotonificio Leipziger Baumwollspinnerei si inserisce in questo contesto: si tratta di un’area di circa 12 ettari, compresi i giardini, le case per i lavoratori e gli spazi per l’asilo dei bambini dei dipendenti. I 23 edifici, realizzati in successione a partire dal 1885, garantiscono una superficie coperta di 70,000 metri quadrati articolata su diversi livelli.

Nella seconda metà del secolo il cotonificio ha ridotto la sua funzione produttiva e il processo di dismissione è stato accelerato dalla caduta del muro. Con la fine della DDR, Spinnerei è stato acquistato da un imprenditore della Germania ovest per la produzione di materiale misto cotone e caucciù; questo tipo di produzione richiedeva spazi ridotti rispetto alle dimensioni del cotonificio, quindi molte parti del complesso rimasero vuote, anche se per poco tempo: a partire dal 1992-93 l’imprenditore accettò di affittare gli spazi inutilizzati a prezzi ridotti. Si insediarono una serie di artisti e di artigiani, alcuni dei quali appartenenti alla Scuola di Lipsia. Nel 2001 l’intera struttura è stata acquistata dalla società che attualmente gestisce Spinnerei, per un valore di due milioni e mezzo di euro, che proveniva da un’esperienza simile anche se molto più piccola e che ha deciso di scommettere sulle potenzialità della destinazione artistica dell’ex cotonificio.

Funzioni sociali e attività

Il progetto dello Spinnerei ha svolto per il contesto locale un duplice ruolo: in modo diretto ha creato una risorsa enorme per i giovani artisti emergenti che trovano in questo ambito uno spazio di enorme visibilità a costi contenuti; in modo indiretto ha innescato un processo di riqualificazione di una parte di territorio marginale e periferica caratterizzata da una massiccia presenza di industrie dismesse. Il riutilizzo dello Spinnerei ha rapidamente portato alla ribalta l’area, mettendo in evidenza le potenzialità di innesco all’interno dei processi di valorizzazione e reinvenzione dei territori associati alla creazione di distretti specializzati e di alto profilo. A dispetto del trend cittadino, contrassegnato da un radicale processo di svuotamento, oggi Spinnerei è un quartiere culturale di rilevanza globale, le cui inaugurazioni attraggono più di 10.000 collezionisti e operatori del settore da tutto il mondo. Lo spazio dell’archeologia industriale, gli eventi artistici e culturali, i negozi specializzati, il caffè creano un’attrattiva urbana che risulta nei fatti un fattore strategico per la trasformazione della città.

Lo Spinnerei oggi funziona come un nodo logistico di raccolta e di promozione artistica, offre spazi per eventi culturali internazionali e mette in connessione gli artisti e le gallerie tra loro. All’interno dello Spinnerei gli spazi di diverse metrature ospitano atelier, negozi di artigiani, gallerie espositive, piccoli negozi commerciali, studi, appartamenti per artisti, un’associazione non-profit del Federkiel Foundation. Nel centro lavorano 100 artisti professionisti e 13 importanti Gallerie d’arte (Gallery EIGEN + ART, Dogenhaus Gallery Leipzig, gallery Kleindienst, Gallery b2_, maerzgallery, ASPN, FRED London/Leipzig, FilippRosbach Gallery and PIEROGI Leipzig, LADEN FUER NICHTS, Kavi Gupta Gallery, Galeria Hilarion Galguera from Mexiko and the SPINNEREI archiv massiv).

Contenuti creativi e forme organizzative

L’innovazione del progetto Spinnerei riguarda principalmente tre aspetti: il primo consiste nella Politica di sviluppo messa in atto dalla Società che gestisce lo spazio, che ha previsto un lavoro temporalmente e strategicamente complesso di attivazione di risorse, ricerca e gestione; il secondo nel meccanismo economico utilizzato, che ha consentito l’attivazione di un polo internazionale dell’arte contemporanea senza l’utilizzo diretto di denaro pubblico grazie al Programma Speciale per l’impiego; il terzo nella commistione di usi e funzioni destinate agli spazi che hanno garantito un uso continuativo e una diversificazione di risorse per la realizzazione del progetto.

È possibile comprendere questi tre aspetti attraverso la lettura del processo di costruzione del centro che chiarisce quali siano gli strumenti e le forme di gestione messe in campo dallo Spinnerei.

1 prima fase: affitti contenuti e attivazione di risorse

All’inizio del progetto la Società Spinnerei, non avendo la possibilità economica di investire nel recupero della struttura, decise di affittare gli spazi ad affitti contenuti, proprio come aveva fatto il vecchio proprietario negli anni ’90. Attraverso questo dispositivo “affitto contenuto” fu capace di attirare giovani artisti e artigiani nella struttura e a garantirsi le prime entrate economiche utili a mandare avanti il progetto.

2 seconda fase: contrattazione e promozione

Dopo 2/3 anni di start up lo Spinnerei decise di investire in un progetto ad ampio raggio che si inserisse in un panorama internazionale promuovendo attività artistiche di qualità. Per portare avanti il progetto, la Società modificò il piano economico e anche il piano degli affitti coinvolgendo gli affittuari presenti nel progetto di riqualificazione per evitare che con l’aumentare dei costi andassero via. Gli occupanti apprezzarono l’iniziativa e decisero di continuare a lavorare all’interno del cotonificio.

L’idea di investire in un centro espositivo di alto profilo nasceva dal fatto che in pochi anni il Cotonificio si era riempito di artisti promettenti e che la Scuola di Lipsia iniziava a diventare un punto di riferimento importante nel panorama internazionale. Per iniziare il progetto era necessario portare le più importanti Gallerie espositive di Lipsia nella struttura offrendo loro servizi e opportunità. All’inizio del 2004 iniziò il lavoro di contrattazione: la prima galleria ad essere coinvolta fu la Eigen+Art che accettò in cambio di un contratto a costi contenuti per una superficie di 2000 mq; subito dopo anche le altre Gallerie della città chiesero di usare gli spazi del Cotonificio.

3 terza fase: il recupero degli spazi e l’attivazione del progetto

Per offrire ambienti idonei e appropriati necessitava un lavoro di rinnovo reso possibile grazie ad un Programma Speciale per l’impiego finanziato dal Comune di Lipsia che prevedeva il coinvolgimento di persone disoccupate come manodopera. Spinnerei ha pagato soltanto i costi dei materiali e grazie a questa operazione è riuscito a recuperare l’intera struttura. Le gallerie interessate si sono insediate nel 2005 e qualche anno dopo sono arrivate diverse gallerie straniere, inoltre molti operatori locali e internazionali continuano a fare richiesta di spazio.

Fonti

www.spinnerei.de