Il progetto
Descrizione sintetica
Cascina ristrutturata nell'ambito di Urban 2, e diventata sede di una
serie di servizi (da un ecomuseo a uno spazio per l'infanzia, da corsi a
laboratori didattici per le scuole), nonché sede di associazioni.
Contesto
Mirafiori
Il quartiere è nato e si è sviluppato attorno allo stabilimento-simbolo della Fiat (costruito negli anni '30). Si è storicamente caratterizzato come un grande quartiere operaio, costellato di aree di edilizia pubblica realizzate prevalentemente fra gli anni '30 e gli anni '70. Il quartiere è stato oggetto di programmi complessi di riqualificazione (dal primo Contratto di Quartiere di via Arquata al PRU di via Artom per finire con Urban II).
Spazio
La struttura è una vecchia cascina costruita nel '600 lungo
la strada che univa Grugliasco a Moncalieri. Nel secolo successivo la cascina
era al centro di un vasto feudo che porta il suo nome, un sistema agricolo
complesso di prati, campi, canali e percorsi interpoderali che lo collegavano
con altri complessi agricoli. Dopo una serie di passaggi di proprietà e
modifiche alla struttura, la cascina vede progressivamente il terreno di
propria pertinenza eroso dal rapido sviluppo urbano del secolo scorso (dalle 96
giornate di terreno iniziali, nel 1957 il terreno agricolo si riduce a 35).
Negli anni '70 la cascina si trovò ad essere del tutto priva di terreni, e
venne pertanto abbandonata. Prima della recente opera di restauro l'edificio
versava in uno stato di grave degrado.
Lo spazio della cascina restaurata è diviso in cinque
ambiti, ciascuno dei quali ospita diverse attività:
- le tettoie: hall, spazio accoglienza,
"piazza", spazio gioco e baby parking, botteghe e incubatore.
- la stalla: caffetteria e sale per attività corsistiche.
- la villa: ecomuseo e uffici amministrativi.
- il fienile: ristorante e sala polivalente.
- il cortile interno: area
di connessione fra funzioni, di sosta, e per eventi.
Contenuti sociali e creativi
Le attività ospitate all'interno della Casa del Quotidiano
coprono un ampio ventaglio di temi, e sono rivolte sia a un pubblico locale (di
quartiere) sia alla città nel suo complesso. In particolare la struttura è così
composta:
- spazio accoglienza;
- sportelli tematici di
consulenza (sportello del condominio, sportello del consumatore,
sportello sindacati, sportello animali in città)
- ristorante e caffetteria;
- spazio infanzia, che comprende
un punto gioco con annesso giardino con giochi all'aperto e uno spazio per il
servizio di baby parking, entrambi
per la fascia da 0 a 6 anni;
- Centro di Interpretazione
dell'Ecomuseo Urbano Torino,
che contiene i materiali raccolti dall'associazione A.Qu.Me sulla storia
del quartiere;
- cappella Anselmetti, che
ospita un laboratorio didattico rivolto alle scuole sulla memoria del
quartiere;
- spazi per attività
culturali e ricreative;
- spazi per attività formative;
- botteghe tematiche
(Bottega Famiglie, Bottega Consumo Consapevole, Spazio Donne, Bottega
Benessere)
- incubatore di idee e
progetti, che offre strumenti e servizi di consulenza per trasformare
suggestioni e idee in progetti concreti;
- uno spazio per le associazioni
locali;
- una banca del tempo.
Oltre a ciò attorno alla Casa del Quotidiano ruotano
iniziative e progetti molto diversi, dalla promozione del software libero all'organizzazione di proiezioni di film, etc. Una
parte degli spazi della Cascina sono infine messi a disposizione per
l'organizzazione di feste, iniziative e attività di vario tipo.
Il processo
Attori
Comune di Torino, Urban 2, rete delle associazioni
locali, Gruppo Abele.
Sviluppo, gestione e sostenibilità economica
Il progetto nasce all'interno di Urban 2, in seguito
all'acquisizione nel 2002 dell'immobile da parte del Comune. Una prima fase (fra
2002 e 2004) ha riguardato l'elaborazione di uno studio di fattibilità, che ha
concentrato la propria attenzione su tre aspetti fondamentali:
- la sostenibilità economica;
- i tempi di attivazione e di realizzazione;
- le forme del possibile coinvolgimento dei soggetti attivi sul
territorio e dei cittadini.
Dallo studio di fattibilità sono emersi alcuni punti fermi
sulle funzioni da ospitare all'interno della cascina, e soprattutto sugli
obiettivi strategici da perseguire. In particolare è emersa la necessità di
fare dell'edificio un vero e proprio centro civico per il quartiere, dove far
convergere erogazione di servizi, occasioni di socialità, capacità di ascolto
dei bisogni sociali, strutture per la formazione, per iniziative culturali e
per lo spettacolo. Durante la fase di realizzazione dei lavori di restauro è
stato messo a punto il modello gestionale, che ha previsto la creazione di una
Fondazione ad hoc partecipata dal
Comune e da varie realtà associative locali (a loro volta riunite in
un'associazione di secondo livello, il Tavolo Sociale della Circoscrizione 2),
con un peso equivalente negli organismi decisionali.
La Cascina è stata inaugurata nel maggio 2007.
La sostenibilità economica della struttura è garantita,
oltre che dal supporto degli enti locali per quanto riguarda l'erogazione di
alcuni servizi, dalla presenza di una serie di attività che hanno anche
finalità economiche (le botteghe, il baby
parking, i servizi di ristorazione). La Cascina Roccafranca si configura
insomma come una impresa sociale gestita attraverso un parternariato
pubblico-privato.
Domande e criticità
Il progetto della Casa del Quotidiano è estremamente
ambizioso, in termini tanto di funzione che vuole avere nella comunità locale
quanto di complessità e innovatività del modello gestionale. Le sfide che i
promotori si sono esplicitamente posti (si veda in particolare Bianco e
Presutti, 2007) hanno a che fare con questo doppio livello:
- diventare uno dei motori, se non addirittura il centro
principale, della vita sociale e relazionale del quartiere, e utilizzare questo
ruolo per promuovere forme di cittadinanza attiva, processi di partecipazione e
di costruzione di identità;
- sperimentare forme innovative di parternariato pubblico-privato
attraverso la cogestione dello spazio, e dunque la corresponsabilità fra enti
pubblici e soggetti del terzo settore, soci ";di pari grado"; nella
struttura.
I limiti potenziali dell'iniziativa risiedono forse proprio
nella portata delle sue ambizioni: il rischio infatti sembra quello di avviare
un processo di concentrazione/accentramento delle energie e delle opportunità
in un'unica struttura, molto complessa da gestire e che pertanto necessità di
molte risorse (economiche, ma non solo) per funzionare. Allo stesso tempo una
tale concentrazione potrebbe porsi in oggettiva contrapposizione con attività e
progetti sociali diffusi sul territorio, anche se l'idea di contenere dentro la
Casa del Quotidiano un incubatore di imprese sociali sembra andare in direzione
opposta.
Domande e criticità - temi chiave
modalità di sinergia tra interessi
modello gestionale
Links
Cascina Roccafranca
Urban 2
Fonti
Bianco, L. e Presutti, G., Un quartiere popolare e la sua cascina, in Animazione Sociale,
aprile 2007, pagg. 37-47.