Il progetto
Descrizione sintetica
Uno spazio del Comune (un ex centro servizi) dato in
affidamento a un'associazione che promuove attività culturali (principalmente
concerti) e che in cambio offre al Comune servizi (sale prova, corsi).
Contesto
Barriera di Milano
Al pari di San Paolo è uno dei quartieri operai storici della città, sorto a partire dalla fine dell'800. È ricco di complessi di edilizia pubblica, dai primi degli anni '20 a quelli più recenti della fine del decennio scorso (sorti questi ultimi su terreni precedentemente industriali). La presenza di numerosi vuoti urbani, soprattutto ai margini del cuore storico del quartiere, ha fatto di Barriera di Milano uno dei luoghi di maggiori trasformazioni urbanistiche negli ultimi 15 anni (in particolar modo la zona della cosiddetta Spina 4). È anche uno dei luoghi di maggior concentrazione di migranti.
Spazio
Spazio 211 è ospitato in una struttura per servizi di
proprietà del Comune che già da alcuni anni era adibita a sala prova musicale.
L'edificio si trova in un'area all'incontro fra un parco, un complesso di
edilizia popolare dei primi anni del '900 e una zona industriale parzialmente
dismessa.
Contenuti sociali e creativi
La natura di Spazio 211
è doppia: da un lato è un luogo di consumo di eventi musicali, anche di medio
richiamo, mentre dall'altro è uno dei luoghi della "creatività
giovanile" sostenuti dal Comune. Oltre a uno spazio per concerti e un bar
(che d'estate occupano l'ampio cortile) la struttura ospita infatti sale prova
e di registrazione, e offre tutta una serie di servizi connessi alle produzioni
musicali, dai corsi alla produzione, il tutto a prezzi controllati.
L'associazione sPAZImUSICALI, che gestisce la struttura su
concessione del Comune, è dunque un'impresa sociale, senza fini di lucro, il
cui scopo dichiarato è di "instaurare una collaborazione continuativa con
le numerose realtà e non solo del territorio al fine di creare eventi culturali
coordinati attraverso aggregazione, idee, luoghi di incontro, comunicazione ed
espressione, tentando di rompere il muro di indifferenza che da sempre rende
difficile la realizzazione di ciò che potenzialmente già esiste a livello
sotterraneo ed offrendo spazi reali ed occasioni di socializzazione positiva a
giovani artisti in generale e giovani musicisti in particolare ed a chiunque abbia
idee creative per poter esprimere se stessi e le proprie esigenze superando gli
attuali ostacoli alla circolazione di una cultura alternativa che trasformi gli
spazi del territorio da sedi di eventi preconfezionati dal monopolizzante
mercato di massa a luoghi di cultura e di espressione libera".
Il processo
Attori
Comune di Torino, associazione sPAZImUSICALI.
Sviluppo, gestione e sostenibilità economica
Spazio 211 nasce da
una duplice storia, quella di uno spazio che fin dagli anni '80 ospitava sale
prova musicali per gruppi di base e quella di un'associazione, nata all'interno
del circuito della musica alternativa e dei centri sociali negli anni '90, alla
ricerca di un luogo dove poter avviare una sperimentazione in grado di unire
capacità aggregativa, offerta di possibilità di espressione per musicisti
emergenti e reddito.
Spazio 211 diventa una realtà nel 2001, all'interno della
rete dei Centri
del Protagonismo Giovanile del Comune di Torino. La sua attività si svolge
secondo due canali paralleli:
- da un lato vengono organizzati manifestazioni ed eventi musicali
(sia di artisti affermati sia di gruppi di base, anche con un forte radicamento
con la scena musicale torinese), talvolta con il supporto delle amministrazioni
pubbliche e/o di sponsor privati;
- dall'altro vengono offerti servizi legati al mondo della musica,
dal service per concerti ai corsi di musica (anche in collaborazione con le scuole).
Allo svolgimento di questo secondo tipo di attività
contribuiscono anche finanziamenti pubblici.
Domande e criticità
Il progetto alla base di Spazio
211 è un esempio piuttosto felice di incontro fra i bisogni e l'attivismo
di un soggetto sociale auto-organizzato e politiche pubbliche in grado di dare
risposte adeguate. Il gruppo che ha dato vita al progetto ha maturato nel tempo
competenze specifiche, anche di carattere imprenditoriale, e dunque l'opportunità
offerta dal Comune di gestire uno spazio così complesso è stata colta in pieno.
I nodi critici più rilevanti della struttura sembrano essere
due:
- l'equilibrio fra le funzioni commerciali (che permettono alla
struttura di sostenersi economicamente) e quelle di sostegno alle espressioni
culturali di base. In questo senso la scelta di prestare un'attenzione
particolare alla qualità della programmazione degli eventi mainstream può funzionare da traino anche per i gruppi musicali di
base; Spazio 211 è in qualche misura un marchio di qualità che garantisce il
pubblico che assiste a concerti di gruppi esordienti. Il rischio di rottura
dell'equilibrio è sempre presente, anche se la natura di operatore culturale a
servizio della città di Spazio 211 è ben presente tanto agli animatori della
struttura quanto agli enti pubblici che erogano finanziamenti in occasione
dell'organizzazione dei festival;
- la sostenibilità economica della struttura, che deve sopportare
alti costi di gestione. In questo il supporto degli enti pubblici e di sponsor
esterni rimane centrale, soprattutto per l'organizzazione degli eventi più
complessi (quali il festival Spaziale).
Domande e criticità - temi chiave
forme di integrazione tra funzioni
sostenibilità economica
Links
Spazio 211