icona uso e presidio di spazi pubblici aperti

Badili badola

Il progetto

Casi correlati:

Descrizione sintetica

Gruppo auto-organizzato gardening guerrilla, che interviene su aree interstiziali di verde pubblico con azioni di giardinaggio.

Contesto

Tutta la città

Spazio

L'obiettivo principale dei gruppi di gardening guerrilla, e dunque anche di Badili Badola, sono gli spazi interstiziali, le aree verdi non progettate o non mantenute, dalle aiuole spartitraffico ai terrains vagues.

Contenuti sociali e creativi

Il principio base del gardening guerrilla è l'azione diretta e autorganizzata, anche oltrepassando i limiti della legalità (dunque senza richiesta di autorizzazione da parte delle pubbliche autorità), per intervenire sugli spazi a verde degradati. Si tratta di una pratica di derivazione anglosassone, ma che oramai si è diffusa in gran parte dei paesi occidentali.

Da una auto-presentazione sul sito guerrillagardening.it (che fa riferimento a un gruppo attivo a Milano): "Guerrilla Gardening è un gruppo aperto a tutti, un gruppo di appassionati del verde che ha deciso di interagire positivamente con lo spazio urbano attraverso piccoli atti dimostrativi, quelli che noi chiamiamo "attacchi" verdi. Guerrilla Gardening si oppone attivamente al degrado urbano agendo contro l'incuria delle aree verdi. L'attività principale del gruppo è quella di rimodellare ed abbellire, con piante e fiori, le aiuole e le zone dimesse o dimenticate della città".

L'azione dal basso non si pone il problema, almeno così pare, di interloquire con le istituzioni. Piuttosto un aspetto interessante appare la volontà di entrare in relazione con le persone che vivono attorno ai luoghi sui quali si interviene, nell'idea che siano queste a prendersi cura del verde ripristinato.

Il processo

Attori

Gruppo spontaneo

Sviluppo, gestione e sostenibilità economica

Il gruppo Badili Badola si è formato nell'ottobre del 2007 a partire da un meet-up del blog di Beppe Grillo (un aggregazione spontanea di frequentatori del sito). Il loro primo intervento è stato su di un'aiuola nei pressi della stazione Dora.

Dal punto di vista economico, le azioni sono autofinanziate, anche se in alcuni casi in giro per il mondo le azioni di gardening guerrilla sono sponsorizzate da aziende del settore florovivaistico (che forniscono il materiale).

Domande e criticità

L'attività di gardening guerrilla, al di là del valore per lo più effimero degli interventi realizzati, pone alla sfera pubblica alcune domande interessanti:

  • esistono possibilità di immaginare la manutenzione ordinaria del territorio come un'operazione nella quale far convogliare iniziative "dal basso", come quella di Badili Badola, a integrazione dei compiti della pubblica amministrazione?
  • si possono ipotizzare interazioni positive fra gruppi auto-organizzati quali i Badili Badola e le istituzioni (sul modello magari seguito per Murarte), oppure si tratta di pratiche che sono dotate di senso solo se rimangono fedeli alle proprie spinte iniziali (in altri termini ci si può chiedere se l'esperienza del gardening guerrilla lasci intravedere nuovi modi possibili per la gestione di un bene comune come le aree verdi)?
  • gli spazi pubblici sono spesso disegnati a prescindere da un rapporto di interazione dei progettisti con le pratiche sociali, con gli usi concreti, con i bisogni di chi vivrà quei luoghi. L'auto-responsabilizzazione nella cura dello spazio pubblico evidenziata dal gardening guerrilla potrebbe rappresentare uno dei modi per superare questo iato?

Domande e criticità - temi chiave

forme dell'interazione nella sfera pubblica

Categorie

uso e presidio di spazi pubblici aperti

Fonti

Portale italiano di guerrilla gardening

Portale internazionale di guerrilla gardening