'STAD ALS CASCO' – STRATEGIA ALTERNATIVA DI TOWN PLANNING, NDSM WHARF AMSTERDAM

 

Strategia

Strategia alternativa di town planning, applicata alla trasformazione del sito della Nederlandse Droogdok Scheepsbou Maatschappij, il NDSM Wherf, la vecchia azienda Olandese che gestiva i cantieri navali e l’area del porto, nella parte nord di Amsterdam, in cui lo spazio è concesso in uso in modo da permettere uno sviluppo delle aree urbane che parta “dal basso”. Lo scopo alla base di questa filosofia è generare una «città vivente» in cui la gente sia responsabile dell’ambiente che la circonda. Gli abitanti e gli utenti non sono più visti come consumatori passivi ma come partner di pari livello nello sviluppo e nel controllo degli alloggi, degli edifici, dei quartieri e perfino dell’intera città. É un modo per rendersi consapevoli allo stesso tempo del valore del patrimonio esistente e di quello della trasformazione.

Attori

Promotori - Gilde van werkgebouwen aan het IJ, gruppo per la trasformazione dei siti industriali dismessi lungo il fiume IJ, riconfiguratasi nel 1999 come Stiching Kinetisch Noord, un collettivo composto da squatters, artisti, skateboarders, teatranti e architetti. La board of foundation, il consiglio della fondazione Kinetisch Noord, composto di 6 membri, è interessato come organismo di controllo remoto. I suoi componenti sono professionisti con un retroterra culturale, legale e finanziario. Col tempo la fondazione vorrebbe delegare ampiamente le proprie responsabilità agli utilizzatori del molo, riuniti nella “Vereniging NDSM”.

Destinatari - L’associazione degli utilizzatori, “Vereniging NDSM” (Associazione NDSM) è composta da tutti gli inquilini, ed è suddivisa in 20 cluster in cui interessi artistici complementari lavorano assieme. Ogni cluster occupa una parte fisica del molo ed è responsabile dei propri spazi di lavoro, di richiedere i permessi e le licenze legali per le costruzioni. I rappresentanti dei cluster si occupano di curare gli interessi generali dei partecipanti, attraverso uno dei quattro gruppi di lavoro, riguardanti costruzione, manutenzione, spazi aperti e programma artistico. I nuovi affittuari non hanno un reclutamento attivo. Le nuove proposte sono registrate dall’organizzazione di progetto(project organisation) ed offerta ai cluster per la selezione.

Altri soggetti - La project organisation, l’organizzazione di progetto è concepita come service desk nei confronti degli inquilini e funziona come un ponte tra gli utilizzatori e il consiglio della fondazione, la board of foundation. La project organisation serve anche ad incanalare la comunicazione tra gli organi di governo cittadino e i finanziatori.

Il distretto amministrativo Amsterdam-Noord, della Città di Amsterdam.

In cosa consiste il meccanismo

Self-management - Il modello “casco” di sviluppo urbano nasce come una teoria basata sull’esperienza della vita quotidiana: un modo per consentire il passaggio dall’industrializzazione verso altri usi degli edifici del porto. L’idea è quella di fornire uno scheletro, un guscio, dove è l’utilizzatore finale a decidere quali elementi costruire all’interno degli edifici: in questo modo nasce una modalità di progettazione, uso e manutenzione degli edifici più flessibile.

La tradizione dello squat di grandi edifici industriali, ha comportato l’acquisizione di un’ampia esperienza nella ristrutturazione, organizzazione e uso di grandi edifici: gli squatter hanno acquisto la capacità di adattare le strutture edilizie alle loro particolari esigenze. Fattori importanti in questo processo sono:

-il self-management, l’autorganizzazione/autogestione;

-la sweat equity (a share or interest in a building obtained as a result of contributing labour to its construction and/or maintenance)

-attività commerciali e culturali di piccola scala, con una combinazione di spazi abitativi e di lavoro in uno stesso edificio.

-Il fatto che gli squatter alla fine degli anni ‘70 siamo stati espulsi dal centro della città, portandoli ad occupare le aree abbandonate del porto, introducendo la loro particolare forma di organizzazione in un’area priva di texture urbana, ha permesso l’ampliamento della loro visione. Il modello casco da essere un modello definito “inner city based model” diviene un più ampio modello di sviluppo urbano.

Esteso alla scala della città il modello diviene un approccio in cui la città stessa e i suoi edifici vengono considerati come gusci che possono ospitare un vasto numero di elementi intercambiabili. Sono gli utilizzatori a definire ciò che li circonda agendo come riempitori (infill) o connettori (plug-in) di questo scheletro. Questo tipo di approccio, inoltre, implica una attenzione particolare all’aspetto storico del costruito, al patrimonio esistente della città, visto come parte del prodotto culturale e sociale, e non solo come una merce dalla vita economica breve.

Contenuti e organizzazione

Il modello e’ composto di tre elementi principali, l’ambiente costruito («built environment»), il «management» e l’«economy». A livello dell’ambiente costruito «casco» significa avere una struttura di base che si adatti e possa essere suddivisa secondo i desideri del suo utilizzatore, portando con sé una idea di responsabilità che si estende allo spazio circostante l’edificio. Il concetto di «management» è strettamente relazionato a quello della responsabilità: implica il fatto che chi si occupa dello sviluppo dell’edificio si occupa anche della sua organizzazione, non ci può essere interferenza da parte di terzi. L’economia urbana, infine ha una struttura «casco» di base che include la produzione, il commercio, il consumo e la cultura. La combinazione di queste componenti nell’ambito di un singolo edificio o del quartiere crea le condizioni necessarie per una «economic cross-fertilisation» e per la coesione sociale. Quando queste si combinano con la possibilità di vivere e lavorare nello stesso luogo, si crea una fabbrica urbana durabile, flessibile e diversificata.

La «casco philosophy», come teoria alternativa di sviluppo urbano, è una strategia urbana in cui si dà spazio allo sviluppo dal basso della città. Il fine sociale è di guadagnare profitto creando una città vivibile, dove la popolazione si assume la responsabilità non solo degli edifici ma anche dei dintorni. In questa prospettiva gli utilizzatori non sono considerati semplicemente consumatori passivi, ma partner attivi sia nello sviluppo che nella gestione delle case, degli edifici, dei quartieri e della città.

Il modello di crescita scelto da Kinetisch Noord, nonostante il progetto di rinnovamento urbano, tende a sviluppare, da subito, attività culturali e a concedere in affitto gli spazi di lavoro, lasciando ai loro utilizzatori la libertà di adattare lo spazio alle proprie esigenze.

Sostenibiilità;

Il supporto finanziario avviene secondo tre canali. Un supporto per le attività degli edifici da parte degli organi di governo locali e centrali e dal Ministero:

-Ontwikkelingsbedrijf Gemeente Amsterdam (OGA) è la land property organisation, la società di sviluppo del municipio.

-BroedplaatsAmsterdam.

-Dienst Maatschappelijke Ontwikkeling (DMO) Amsterdam, il servizio di sviluppo sociale dell’amministrazione comunale.

-Ministerie voor Volkshuisvesting, il ministero per l’edilizia pubblica (housing sociale).

-Ruimtelijke Ontwikkeling & Miliieu (VROM/IPSV), sviluppo spaziale (territoriale) e ambiente.

Un supporto occasionale per le attività culturali da parte di:

-Amsterdams Fonds voor de Kunst, il fondo per l’arte di Amsterdam Fonds voor Amateurkunst en Podiulmkunst, il fondo per dilettanti e performing artist.

-VSB Fonds.

-Prins Bernhard Cultuurfonds, fondo per la cultura.

Un supporto derivante dall’investimento diretto degli utilizzatori finali

Il periodo di sviluppo del progetto nell’area del NDSM wharf è di lunga durata: un processo avviato negli anni ottanta e che dovrebbe concludersi intorno al 2030.

Valutazione

Forma innovativa di collaborazione tra la municipalità e la “scena alternativa” della città, che cerca di portare avanti uno stile bottom-up della pianificazione della trasformazione.

Utilizzo degli spazi abbandonati secondo un orizzonte temporale medio di circa 10 anni, e nella sfera della temporaneità.

Trasformazione “precaria” e flessibile (reversibile) degli spazi, preservandone i “gusci” ( =casco).

Elaborazione di una logica alternativa al mero perseguimenti del profitto economico: rapporto proprietari delle aree e degli immobili e utenti finali.

Storia

NEL 1996 la Gilde van werkgebouwen aan het IJ con le housing corporation, i promotori immobiliari, gli artisti, gli squatters e gli architetti sviluppa la strategia 'Stad als Casco':

-una strategia di pianificazione urbana

-un modello innovativo di sviluppo della città e dell’industria creativa

Nel marzo 1999 il distretto Amsterdam Noord commissiona al gruppo Noord Lonkt Initiative di studiare la possibilità di combinare funzioni residenziali con quelle lavorative, per avviare la riqualificazione dell’area del NDSM Wherf. Il lavoro presentato dal gruppo consisteva in una proposta che comprendeva funzioni miste e cooperazione pubblico-privato. Contemporaneamente come risposta a una situazione crescente di scarsità di adeguati spazi di lavoro e alloggio per gli artisti e piccole imprese culturali nella città di Amsterdam, e alla domanda sempre più pressante degli artisti, il City council decide di programmare la realizzazione di circa 73000 m2 di spazi per 1000 artisti in varie localizzazioni nella città, comprendendo in queste l’area di NDSM (BroedplaatsProject).

Nell’ottobre del 1999 il distretto del Noord chiede alla popolazione di presentare proposte creative per la trasformazione dell’area in un “multipurpose cultural meeting point”, della durata di 5 anni con possibilità di estendere la durata a 10 anni. L’occasione del concorso determina la formazione di Kinetisch Noord come organizzazione, e la sua partecipazione con la proposta della riqualificazione dei vecchi cantieri navali attraverso l’imprenditorialità culturale.

Il piano presentato da Stiching Kinetisch Noord vince la competizione risultando il migliore. L’iniziativa è sorta da un network, nato dal movimento squatter, formato da artisti e utilizzatori dei magazzini occupati nell’area portuale di Amsterdam, sgomberati a partire dalla fine degli anni ottanta.

Lo scopo dell’organizzazione è trasformare il vecchio molo dedicato alla costruzione di navi in uno spazio di lavoro per artisti, performers ed imprenditori in fase di avvio della loro attività, con un profilo basso o non commerciale. Kinetisch Noord intende riunire in uno stesso luogo diverse discipline artistiche ed artigianali, in modo che possano ispirarsi tra loro e iniziare feconde collaborazioni. Nel 2000 viene presentato il piano di fattibilità e nel 2003 il piano operativo. La strategia messa in campo, fondandosi sulla filosofia della 'Stad als Casco', consiste nella creazione di atelier, luoghi di lavoro e di prova, da affittare a prezzi accessibili, per periodi di 5, 10, 25. Gli interventi devono rispondere a criteri di sperimentalità e sostenibilità al fine di trasformare gli spazi in modo da essere auto-gestibili, auto-progettati e auto-finanziati.

Fonti

http://www.ndsm.nl/